giovedì 31 ottobre 2013
nocensura.com: L'Italia non esiste più. Al suo posto solo caos
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro: E' morto F.S sommerso dal fango in una vigna
mercoledì 30 ottobre 2013
lunedì 28 ottobre 2013
#Capitaliesteri #condonofiscale #scudofiscale
I furbetti del condonino coccolati dal governo.
Si torna a parlare dei capitali fuggiti all’estero (circa 200 miliardi di euro secondo il Sole 24 Ore) e che il governo vorrebbe far rientrare in Italia. Alla domanda logica se si trattai dell'ennesimo condono o di un altro scudo fiscale di tremontiana memoria, Palazzo Chigi risponde negativamente, perché i nomi non verrebbero scudati e le tasse non verrebbero condonate. I beneficiari avrebbero, solo uno sconto sulle ammende e la pena cancellata. Una rigidità molto formale che il governo ha dovuto annunciare per mettersi al riparo dagli strali dell’Unione Europea e dell’Ocse, i quali hanno fatto sapere che nuovi condoni o scudi fiscali non saranno tollerati. Il governo vorrebbe salvare capra e cavoli da un lato la linea ufficiale contro evasione fiscale, dall’altro il rientro degli ingenti capitali trasferiti all’estero. Secondo quanto riporta oggi un lungo servizio del Corriere della Sera, le nuove norme allo studio prevedono l'autodenuncia da parte dell'evasore, ma solo se il contribuente non è ancora finito nelle maglie del fisco, se non gli sono arrivati a casa questionari o se non sono in programma visite fiscali. A quel punto l'evasore pentito dovrebbe pagate le somme dovute allo Stato, maggiorate dei relativi interessi e delle sanzioni, che però potrebbero essere ridotte a metà della sanzione minima. C’è da crederci visto il maxi-supersconto sulle sanzioni che il governo ha già fatto alle società che gestiscono il gioco d’azzardo e le slot machine. Ci sono casi, però, dove anche l'autodenuncia potrebbe far scattare l'azione penale. In questo caso il governo starebbe pensando alla depenalizzazione del reato di autoriciclaggio. Ci sarebbero agevolazioni anche per i furbetti che si autodenunciano solo a indagini in corso. Anche se nel loro caso non scatterebbe la depenalizzazione, ma “un'attenuante generica”. Sulla efficacia di queste misure pesano i precedenti del passato. Dei 67 miliardi di euro che si calcolava fossero stati trasferiti in Svizzera dall’Italia, con gli scudi fiscali e i condoni tremontiani ne sono rientrati solo 9 miliardi. Secondo il Corriere della Sera, le stime più recenti sui capitali in Svizzera ritengono che questi si aggirino sui 120-180 miliardi, con un’aliquota del 25% sul capitale e un imposta al 25% sugli interessi prodotti, lo Stato italiano totalizzerebbe poco meno di 40 miliardi. Ma la Svizzera ha già lasciato capire che l’aliquota italiana dovrà essere più bassa di quella di altri Paesi, essendo intervenuti negli anni scorsi alcuni condoni che hanno già fatto rientrare capitali in Italia. L’incasso scenderebbe a 10-15 miliardi. E resterebbe il rischio che nel frattempo le banche svizzere spostino i capitali in filiali nei "paradisi fiscali" extraeuropei, quelli che per fargli aprire le cassaforti devi prenderli a cannonate.
domenica 27 ottobre 2013
http://www.controlacrisi.org/notizia/Conflitti/2013/10/27/37597-non-potranno-costringerci-a-disperare/
sabato 26 ottobre 2013
#Titolispazzatura #economiastrozzina #derivati
Il totale dei derivati vale 870.000 miliardi di euro Nel mondo circolano titoli spazzatura 16,7 volte il prodotto lordo mondiale. Titoli in possesso di banche troppo grandi per poter fallire e troppo potenti per far smettere il loro gioco.
La Goldman Sachs è la banca che possiede (e produce) più titoli spazzatura al mondo. di Glen Ford
La crisi economica ha portato ad un acceso dibattito culturale negli Stati Uniti. Glen Ford è analista del sito di contro informazione International Clearing House. Popoff ha deciso di iniziare a renderne conto. Stanno seminando il mito secondo il quale i "mercati" (banchieri, fondi speculativi e così via) desiderano fortemente la stabilità, quando invece le statistiche demografiche del mondo reale del capitalismo finanziario gridano l'esatto contrario. I Signori del Capitale (i "mercati") sono veri giocatori d'azzardo; hanno trasformato il mercato finanziario mondiale in una perpetua macchina di incertezza, in cui tutta la ricchezza del mondo viene messa più volte in gioco da persone che in verità non la possiedono e in un casinò i cui operatori complottano uno contro l'altro così come i loro clienti abituali. I derivati vengono valutati sei volte di più rispetto a tutta la ricchezza mondiale cumulata.
Il valore figurativo degli strumenti finanziari derivati è adesso stimato a 870.000 miliardi di euro. Questa statistica è fantastica nel vero senso della parola, in quanto ammonta a 16,7 volte il prodotto lordo mondiale, che consiste cioè nel valore di tutti i beni e servizi prodotti ogni anno da ogni uomo, donna e bambino sul pianeta: 52.000 miliardi di euro. I soli derivati sono valutati sei volte più di tutta la ricchezza mondiale accumulata, inclusi tutti i mercati azionari mondiali, i fondi assicurativi e ricchezze di famiglia, 145.000 miliardi di euro.
La maggior parte degli strumenti derivati conosciuti sono posseduti da quelle banche considerate troppo grandi per poter consentire loro di fallire, con le prime quattro banche che contano per più del 90 per cento del totale: J.P. Morgan Chase, Citibank, Bank of America e Goldman Sachs. Ci è stato detto che i derivati sono semplicemente puntate tra partner ben informati - coperture contro le perdite - e che ogni volta che queste istituzioni finanziarie perdono, un'altra ci guadagna, così che non c'è una perdita netta o una minaccia di collasso mondiale. Ma questa è una bugia.
Mai nella storia del mondo il capitale della finanza ha dominato così l'economia reale e solamente negli ultimi due decenni i derivati sono diventati centrali nel capitalismo finanziario. I giocatori non sanno quel che fanno, né tanto meno gliene importa qualcosa. La catastrofe del 2008, causata essenzialmente dai derivati, ha bisogno di un salvataggio, ancora in corso, di decine di migliaia di miliardi di euro. In tutto questo la Federal Reserve compra in blocco titoli che nessun altro acquisterebbe - cioè nessun altro scommetterebbe su essi. Ciò malgrado, l'universo degli strumenti derivati è cresciuto molto di più rispetto al 2008, rimanendo effettivamente illeso dalle cosiddette riforme finanziarie del presidente Obama. Il casinò ha ingoiato il sistema. Le somme che i giocatori puntano non solo hanno un valore molto più grande rispetto a quello del loro portafoglio, ma sono ben sei volte più grandi del patrimonio di ogni istituzione esistente e famiglia sulla terra messi insieme, nonché quasi 17 volte maggiori del valore complessivo del prodotto annuale del genere umano. Anche se venisse offerto in garanzia l'intero pianeta, ciò non basterebbe per coprire le puntate di gioco di Wall Street. Detroit è stata fatta fallire con l'uso su larga scala di derivati e cartolarizzazioni.
Gli eventi del 2008 hanno dimostrato che i crolli dei derivati, come ogni altro evento finanziario speculativo, provocano una serie di conseguenze negative. Gli strumenti derivati incombono sugli Stati Uniti e sulle altre economie cosiddette "mature", avvelenando i sistemi pensionistici e le strutture finanziarie municipali. Detroit è fallita con l'uso su larga scala di derivati e cartolarizzazioni. Quando il casinò è l'economia, tutti siamo costretti a giocare e i primi a perdere tutto sono i poveri. Riformatori di diversi colori politici affermano che i derivati possono essere sia regolamentati per essere meno letali o completamente aboliti, lasciando in questo modo intatta Wall Street.
Tutto questo è palesemente inverosimile. Riproducendo il denaro attraverso la manipolazione, il capitale finanziario non crea nulla. L'esplosione dei derivati è avvenuta perché Wall Street necessitava di una sorta di capitale "fittizio" per poter continuare ad annunciare profitti sempre più alti, cioè presentare portafogli fittizi pieni di puntate di gioco non spendibili o commerciabili. Gli strumenti derivati sono l'espressione ultima del capitalismo finanziario: sono principalmente scommesse sulle transazioni, piuttosto che investimenti sulla produzione. La crescita dei derivati è un segnale che il capitalismo ha fatto il proprio corso e può solo continuare a nuocere all'umanità. L'economia dei derivati è l'ultimo stadio di vita del capitalismo. Se ciò fosse stato compreso dal movimento Occupy Wall Street e fosse stata espressa in primo luogo la necessità di rovesciare e abolire Wall Street, il suo impatto sarebbe stato molto più profondo.
venerdì 25 ottobre 2013
#Licenziamenti alla #Electrolux
Electrolux. Duemila licenziamenti. Preoccupazioni anche sui 4 stabilimenti in Italia.
La multinazionale svedese Electrolux ha annunciato il taglio di 2 mila posti di lavoro, ovvero oltre il 3% della propria forza lavoro complessiva a causa dei risultati deludenti del terzo trimestre, che hanno evidenziato un calo del 29% dell'utile a 75 milioni di euro. Il gruppo svedese ha quindi deciso la chiusura di una fabbrica in Australia che dà lavoro a 500 persone e la riduzione degli organici in Europa, Medio Oriente e Africa. Le cifre, annuncia il gruppo potranno essere anche superiori e si studierà il futuro delle quattro fabbriche italiane. Il gruppo ha infatti deciso di «studiare in dettaglio se dovrà mantenere le sue quattro fabbriche italiane». Electrolux impiega in totale oltre 60 mila dipendenti e ha motivato la decisione dei tagli con il fatto che sebbene la domanda in America del Nord e sui mercati emergenti sia in crescita resta in calo nei principali mercati di sbocco dell'azienda in Europa. In Italia Electrolux ha diversi stabilimenti produttivi in Friuli, in Veneto, in Emilia Romagna e in Lombardia.
giovedì 24 ottobre 2013
martedì 22 ottobre 2013
lunedì 21 ottobre 2013
domenica 20 ottobre 2013
sabato 19 ottobre 2013
#19O #assedio al #potere in #PortaPia #Roma
Porta Pia: "a domani per l'assemblea dell'assedio, ci vediamo alle 10h!"
I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione del #19o mostrano, senza ombra di dubbio, che le strategie di panico messe in atto da questura e media mainstream nei giorni precedenti non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa, né il comportamento di Trenitalia ha impedito che migliaia di persone giungessero da tutta Italia per portare il contributo e la voce delle lotte in corso. In corteo c'erano, e ci sono questa sera in piazza i protagonisti dei movimenti di lotta per la casa, con una composizione meticcia e metropolitana, i movimenti contro la devastazione dei territori da parte della speculazione, giovani studenti e/o precari che si auto-organizzano nelle lotte per la riappropriazione di reddito e di saperi. L'unica grande opera che c'interessa è casa e reddito x tutt*!”. Lo ribadiamo da qui, da questa piazza di cui ci siamo riappropriati in decine di migliaia. L'acampada di oggi non è il punto di arrivo ma l'inizio della sollevazione: un contributo all'innesco di un processo sociale più generalizzato di partecipazione e riappropriazione. Dall'acampada che sta assediando i palazzi dell'austerity a Porta Pia invitiamo la città di Roma (anche quella che oggi non c'era) ad un'assemblea di discussione e rilancio del percorso per domani mattina alle 10. LIBERI TUTTI - LIBERE TUTTE! Raggiungeteci a Porta Pia!! Assediamo i palazzi del potere!!