mercoledì 28 agosto 2013

#IMU #servicetax #tasse #pagamento

L'addio all'Imu diventa una comica...

L’Imu non si pagherà. La prima tranche è andata, sulla seconda c’è un «impegno politico» del governo e della larga maggioranza che lo sostiene. I soldi saranno recuperati in qualche modo, ma ancora non è chiaro come. Tanto basta a Renato Brunetta e all’intero Pdl per cantare vittoria. «Cancellazione per il 2013 e riforma complessiva della tassazione degli immobili, in termini di service tax, dal 2014», annuncia trionfante il capogruppo pidiellino. L’importante è farsi sentire oggi e prendersi i meriti della decisione. Del domani, cioè del 2014, non c’è certezza. E chi vuol esser lieto sia. Tanto basta al Pd per far vedere che quanto a senso dello Stato, il partitone tricolore non è secondo a nessuno. Il senatore democrat Nicola Latorre spiega che «sarà esclusa dal pagare l’Imu una fascia amplissima di popolazione, la restante dovrà pagarla con importi ricalibrati in modo progressivo». Una puntualizzazione che fa molto, molto Pd. Bisogna salvare capre e cavoli, in che modo si vedrà. Nel mezzo, vaso di coccio fra vasi di ferro, resta Scelta civica che è piuttosto seccata e lo fa anche notare. «Letta si è arreso alle pressioni dei pidiellini», osserva Mario Monti. Sfogo comprensibile, l’Imu era farina delle “sue” larghe intese, ma a giudicare dal voto di febbraio gli italiani non avevano granché apprezzato l’ideona del professore bocconiano. Conta quanto il due di coppe quando briscola è bastoni.Prima ancora dell’inizio del Consiglio dei ministri, fonti del centrodestra e del centrosinistra annunciano l’accordo sull’Imu, peraltro già dato per certo ventiquattr’ore prima. I 2,6 miliardi necessari per “coprire” la prima rata sono assicurati, mentre sui 2 per la seconda ci sarà ancora molto da lavorare, chi vivrà vedrà. I tecnici del Tesoro ce la mettono tutta per trovare soldi, ma la coperta resta troppo corta. Nonostante l’ottimismo mostrato da Brunetta, che assicura le coperture per l’intero anno, allo stato dell’arte c’è solo «un impegno politico» sull’eliminazione della seconda tranche e l’introduzione della service tax, che andrà attentamente modulata. Staremo a vedere.Nel mentre si moltiplicano le ipotesi su come raschiare il fondo del barile. Una di queste, fra le più gettonate, sarebbe quella di una copertura “precauzionale”, forse con l’aumento delle accise su alcol e tabacchi, lasciando lo spazio per una possibile sostituzione da parte del Parlamento in fase di conversione del decreto con risorse derivanti dalla spending review o con le entrate dalla lotta all’evasione. Niente di nuovo sotto il sole dell’ex belpaese.

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