venerdì 30 agosto 2013

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I sindacati europei dicono NO alla riduzione dei salari

Secco 'no' dei sindacati europei alla proposta di Olli Rehn di ridurre i salari del 10% per rilanciare la crescita. "Aggrapparsi all'austerità e alla riduzione dei salari non è la risposta giusta", ha scritto la Confederazione dei sindacati europei (Ces) in una lettera aperta al vicepresidente della Commissione europea e responsabile per gli affari economici e monetari, con cui "respinge la proposta di erosione salariale in Spagna allo scopo di riprodurre i successi irlandese e elettone". Nella lettera la Ces sottolinea che "la Lettonia e l'Irlanda, che hanno perduto rispettivamente il 20% ed il 15% dell'insieme della loro forza lavoro, possono difficilmente passare per esempi". "L'unica lezione da imparare dalla Lettonia è che l'azione prioritaria è stata quella di rilanciare la crescita", afferma il sindacato europeo aggiungendo che "l'Europa deve rinviare l'applicazione del limite del 3% di deficit finché le economie nazionali non si saranno riprese" ovvero probabilmente fino al 2016-2017. La Ces inoltre denuncia "la corsa verso il basso" dei salari "provocata in molti stati membri della concorrenza salariale incoraggiata dalla Commissione". "Come avevamo previsto - ha affermato il segretario generale della Ces, Bernadette Sègol - l'austerità non funziona. Noi siamo favorevoli a politiche che stimolano l'attività, accompagnate da salari e pensioni che sostengano i consumi".

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